Sofia Coppola e Bill Murray ancora una volta insieme in On the Rocks, un Lost in Traslation “invecchiato”Non deve essere per niente facile combattere una vita intera contro i pregiudizi, le critiche preconfezionate e le puntualissime accuse di nepotismo. Ogni volta che gira un film, Sofia Coppola sa già che c’è una folta schiera di critici pronta a smontare il suo lavoro. Ed evidentemente non bastano i prestigiosi premi che ha raccolto lungo la sua carriera: Oscar e Golden Globe nel 2004 per la Miglior Sceneggiatura Originale di Lost in Translation; il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia (2010) per Somewhere; il Premio per la Miglior Regia al Festival di Cannes (2017) per L’inganno.Così, ogni volta, Sofia lavora al suo prossimo film sapendo che – forse proprio perché è partita da una posizione avvantaggiata (e continuiamo a non nominare l’importante regista che è suo padre) – nessuno le regalerà niente. Arrivi così ad un punto che, per avere quante più garanzie sulla riuscita del tuo nuovo lungometraggio, ti affidi a chi non può tradirti, a chi per te rappresenta una guida ed un punto di riferimento. Soprattutto quando affronti una nuova sfida: quella di dirigere il primo film nato dalla collaborazione tra la A24 (casa di produzione e distribuzione cinematografica indipendente statunitense) e Apple TV+. Una produzione originale, un nuovo tipo di distribuzione, che prevede l’uscita in sala ma anche, e soprattutto, sull’omonima piattaforma della mela morsicata. Dopo aver siglato l’accordo (novembre 2018), nel giugno 2019 le riprese iniziano. Il titolo è On the Rocks, la protagonista è l’attrice e modella Rashida Jones. Ma il vero faro del film è un attore straordinario che lo scorso 21 settembre ha spento 70 candeline: Bill Murray.Bill Murray, sì, proprio il protagonista del film-consacrazione della Coppola del 2003 (la sua seconda pellicola dopo il promettente esordio di Il giardino delle vergini suicide), quel Lost in Translation che ha lanciato definitivamente un’altra stella di Hollywood, Scarlett Johansson. La supereroina Marvel di Black Widow, all’epoca diciannovenne, in Lost in Translation si trovava a Tokyo, completamente smarrita, disorientata, nella geografia e nei sentimenti. Charlotte, il suo personaggio (entrato nei cuori di chi ha amato profondamente quel film, ricco di momenti indimenticabili), è una giovane donna sposata da poco con un insulso fotografo (Giovanni Ribisi) che la lascia sempre sola…
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Source: vogue.it
On The Rocks, Bill Murray è la “Roccia” di Sofia Coppola
