L’International Woolmark Prize è uno dei premi più importanti della moda per gli stilisti di nuova generazione fin dal 1954, quando Karl Lagerfeld fu il primo a riceverlo. Cinquant’anni dopo (e poco più), l’IWP si è evoluto di pari passo con le tendenze della moda. E soprattutto negli ultimi anni, anche se il concept rimane lo stesso – i giovani designer hanno il compito di creare una collezione completa utilizzando lana merino australiana – è diventato un premio alla sostenibilità, alla responsabilità e alla tracciabilità. Basta prendere in esame gli ultimi cinque vincitori, tutti designer noti per il loro impegno nei confronti delle persone e del pianeta: Gabriela Hearst nel 2017; Ruchika Sachdeva di Bodice nel 2018; Nicole e Michael Colovos nel 2019; e Richard Malone nel febbraio 2020, poche settimane prima che la pandemia bloccasse l’Europa. Le idee di Malone sull’upcycling, sull’agricoltura rigenerativa e sulla moda su ordinazione sono veramente radicali e da allora è diventato una delle voci leader del settore sulla sostenibilità.I sei finalisti dell’International Woolmark Prize 2021 sono pensatori altrettanto audaci: Bethany Williams, Charaf Tajer di Casablanca, Kenneth Ize, Marie-Eve Lecavalier, Thebe Magugu (vincitore anche del LVMH Prize 2020) e Matty Bovan. Sono stati selezionati da un gruppo di 380 candidati in 55 paesi da una giuria che comprende Naomi Campbell, Sarah Mower di Vogue, Sinéad Burke, Livia Firth e Carlos Nazario.Nei prossimi mesi, i designer finalisti creeranno collezioni di lana merino australiana e le presenteranno ai giudici nella primavera del 2021, anche se la sfilata abituale alla London Fashion Week è ancora da confermare, date le incertezze dovute al Covid-19. Che si tratti di un evento fisico o virtuale, il concorso di quest’anno è unico in quanto sfida i designer a considerare sia la sostenibilità sia le implicazioni di una pandemia. Lavorare sulle collezioni quest’inverno potrebbe aggiungere un’ulteriore sfida poiché le città di tutto il mondo stanno entrando in un secondo lockdown.Ogni designer interpreterà queste sfide in modi diversi. La loro definizione di “sostenibilità” varia di molto: per Tajer di Casablanca, si tratta di materiali organici, design senza tempo e rieducazione del consumatore sul valore della moda. “Dobbiamo lottare contro il fast fashion e creare abiti che le persone possano regalare ai propri figli e avere una vita più lunga”, afferma. “Se continuiamo a consumare per una sola…
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Source: vogue.it
International Woolmark Prize 2021: incontriamo i 6 finalisti
