Tilda Swinton pensava che il film di debutto – Caravaggio di Derek Jarman – per lei sarebbe stato il primo e l’ultimo. Non voleva fare l’attrice ma la vita è andata diversamente. Leone d’oro alla carriera alla Mostra internazionale del cinema di Venezia (2-12 settembre) indossa la T-shirt di quella pellicola del 1986 con grande fierezza. “Sono una che conserva tutto”, dice ridendo durante la masterclass e prima di presentare The Human Voice di Pedro Almodovar, girato appena un mese fa in tempo di post-Covid e già in anteprima al festival. L’eclettica Premio Oscar londinese, 60 anni il 5 novembre, sfugge alle convenzioni e alle regole e sembra non tema nulla.Cate Blanchett consegna il Leone d’oro a Tilda Swinton
© LAURENT LAURENT VU/SIPA / IPAÈ davvero così? C’è qualcosa che la spaventa da morire?Se si dice di qualcuno che è “senza paura” lo fa sembrare facile e invece io di cose che mi spaventano ne ho fatte. Un esempio? Ogni volta che parlo in pubblico perché sono una timidona. Sembra strano, perché sono qui tranquilla a parlare con una sala mezza piena di gente, ma ci riesco solo perché ci guardiamo negli occhi e chiacchieriamo. Quando ieri sera invece sono salita sul palco per ritirare il Leone d’oro non è stato così semplice, ho solo fatto finta di essere disinvolta.E ci è riuscita alla perfezione, ha pure sfoggiato una maschera veneziana tutta dorata sul red carpet. Sembra l’essenza della disinvoltura, oltre che dell’artista che fugge dalle etichette. È contenta che la Berlinale abbia annunciato premi genderless?Brava Berlino, finalmente! Non solo mi fa piacere ma è giusto. Mi stupisco ancora della necessità degli esseri umani di chiudersi in compartimenti secondo le categorie più diverse, inclusi etnia, classe e genere. Questo criterio non funziona, è una perdita di tempo e la vita è troppo breve per queste stupidaggini. M’intristisce il pensiero di dover essere incasellati e aggiustati, mi dà la claustrofobia che si senta il bisogno di definirsi come “donna” o “gay” o altro.Pedro Almodovar e Tilda Swinton
© Marechal Aurore/ABACA / IPACome ha vissuto la pandemia?Come tutti sognavo solo di viaggiare, andare via, ovunque fosse la destinazione, ma poi ho capito che è più sicuro stare a casa e permettere al cinema di fare quello che gli riesce meglio, portarci nei posti fisici che non possiamo visitare. E ho ripensato ad uno dei più bei viaggi della mia vita, quando ho nuotato nella…
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Source: vogue.it
Incontro con Tilda Swinton
