Per mesi sono stata occupata a controllare che le mie due figlie non avessero contratto il coronavirus, ed è davvero ironico pensare che ora mi augurerei che la mia bambina di otto anni fosse positiva proprio al Covid-19, e non al diabete di tipo 1, come invece purtroppo è accaduto. In appena 5 giorni la nostra figlia maggiore Betta, di solito un’esplosione di energia incontenibile, non riusciva nemmeno ad alzarsi dal divano senza il nostro aiuto. Le sue belle guance rosee erano scavate e pallide. Mio marito e io, mentre correvamo in ospedale, il 26 aprile scorso, ci scambiavamo sguardi angosciati. In una chiamata su Zoom il nostro medico di famiglia ci aveva detto che dovevamo fare presto. Ogni minuto era importante. Betta cominciava a parlare in modo confuso, le palpebre erano sempre più pesanti. La diagnosi di diabete di tipo 1Dopo un lungo screening per il Covid-19 nell’ala pediatrica deserta del Chelsea and Westminster Hospital di Londra i medici hanno diagnosticato a Betta il diabete di tipo 1 in soli 40 minuti. L’hanno poi ricoverata per chetoacidosi diabetica (DKA) — capita quando i livelli di zucchero nel sangue diventano pericolosamente alti — una condizione grave che, se non trattata, può portare al coma o addirittura alla morte. Abbiamo rassicurato nostra figlia che sarebbe andato tutto bene, sforzandoci di non sembrare preoccupati. La prima delle sei notti che Betta ha passato in terapia intensiva, aveva le braccia piene di cannule, il piccolo torace cosparso di elettrodi da ECG per adulti. A causa delle restrizioni da Covid-19, mio marito ed io non potevamo rimanere tutti e due in ospedale con lei, così io sono restata a casa con nostra figlia più piccola. Ero così spaventata che non riuscivo né a piangere né a dormire, così passavo il tempo con lei su Zoom a leggerle i libri di Harry Potter o a cantare California di Joni Mitchell. I medici ci hanno rassicurato dicendoci che avevamo fatto benissimo a portarla subito in ospedale, e che molti genitori lo avevano fatto in ritardo, temendo i contagi da Covid-19. A maggio 2020, la Public Health Agency (PHA) britannica ha pubblicato un rapporto invitando i genitori a non sottovalutare i primi segnali del diabete di tipo 1, e a chiedere tempestivamente aiuto ai medici anche in tempi di pandemia. La direttrice nazionale di Diabetes UK Tina McCrossan ha spiegato che “i genitori, chi fa assistenza o lavora con i bambini e i giovani dovrebbe conoscere i 4 segnali…
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Source: vogue.it