Scrivere delle mise di Audrey Hepburn senza cadere nei soliti cliché è un vero esercizio di stile. La sfida è questa: cosa possiamo dire sul suo portamento, sulla sua eleganza discreta, sullo stile impeccabile di tutta una vita e sulla sua grande amicizia con Hubert de Givenchy, che non sia stato già detto?La forza di Audrey Hepburn sta nella sua figura universale, perfettamente inserita nella storia della moda: i suoi outfit sullo schermo e nella vita privata sono senza tempo, e il simbolo dei cambiamenti della moda avvenuti nella seconda metà del 20° secolo. Le foto che promuovono Colazione da Tiffany (1961) hanno decorato le pareti delle camere di migliaia di teenager e molti degli abiti che indossa nei suoi film — come il tubino nero indossato da Holly Golightly, e il semplice dolcevita che porta in Cenerentola a Parigi (1957) — sono diventati capi iconici.Uno stile che è sempre rimasto suo, e solo suo, come dimostra il nuovo documentario Audrey, in uscita il 30 novembre. Il film è stato realizzato dallo stesso team di McQueen, candidato ai BAFTA, e quindi non deve sorprenderci se gli abiti hanno un ruolo di primo piano nell’opera, che getta anche uno sguardo inedito nella vita personale di Hepburn grazie a filmati d’archivio e interviste con amici, parenti e colleghi. Il risultato è un ritratto intimo e commovente dell’attrice, che era nata in Belgio e aveva vissuto il dramma dell’invasione tedesca in Olanda durante la seconda guerra mondiale. Hepburn da adolescente aveva sofferto di malnutrizione a causa della mancanza di cibo. E il talento naturale della star per la performance divenne un modo per rallegrare gli animi, ma anche per raccogliere denaro a sostegno della resistenza olandese: Audrey si esibiva ballando a eventi segreti, accessibili solo su invito, dove venivano raccolti fondi a favore di chi si batteva contro i nazisti. Audrey Hepburn by Michael Ochs© Michael Ochs Archives/Getty ImagesLa fama che seguì, quando l’attrice si trasferì a Hollywood e incantò milioni di spettatori, nascondeva in realtà una vita privata in cerca di stabilità e di amore. Il suo rapporto con la moda era anche desiderio di amicizia, e Hubert de Givenchy ricoprì il ruolo di amico e di collaboratore, come Clare Waight Keller, ex direttore creativo di Givenchy, racconta nel film.“La moda è entrata nella mia vita quando Hubert de Givenchy ha creato per me il mio primo abito couture”, disse una volta Hepburn. “Era di una…
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Source: vogue.it