Alexander McQueen presenta la collezione primavera-estate 2021 creata da Sarah BurtonSarah Burton torna a Londra, la Londra dei meandri creativi, dove l’ispirazione è in un dettaglio di poco conto come un libro usato o un quadro anonimo alla National Gallery. Nella collezione primavera-estate 2021 di Alexander McQueen, l’anima della metropoli è espressa in maniche gonfie e gonne ampie, in twill di lana, popelin di cotone e pelle nera in tonalità carbone. Nell’elaborare l’abbigliamento di stagione, la designer pensa a un guardaroba coraggioso, a un’estetica che sa osare senza pentirsene, conquistando nuove dimensioni di espansione del tessuto e spogliando il vestito di ogni limitazione gravitazionale. Il bustier è sorretto dal suo stesso peso, la stoffa è liquida e senza argini, scorre sul corpo e assume forme vibranti di vita propria. Tutto nella creazione McQueen ha una consistenza fluida e si impone come naturale prosecuzione della fisicità, facendo sì che anche il dettaglio più eccessivo risulti perfettamente normale. © Courtesy Alexander McQueen© Courtesy Alexander McQueen© Courtesy Alexander McQueenNelle parole di Sarah Burton: “forma, silhouette e volume, la bellezza delle ossa nude dei vestiti riportata alla sua essenza – un mondo carico di emozioni e connessione umana.”Il concetto di nudità del vestito sembra cozzare con l’immagine visivamente articolata della collezione. Ogni capo appare costruito in impalcature monumentali, con volute cesellate, strati di taffetà e di pizzo Chantilly, sfruttando una palette tipicamente britannica che ha il bluastro di una macchia di benzina in una pozzanghera, l’oleosità dei tramonti di William Turner dove si uniscono rosa antico e cobalto, le rifrangenze fragola e prugna di tè roobois in tazze bianche, con il tono opaco dei mesi caldi inglesi, quando virano verso il grigio perla, abbandonando l’atmosfera fumosa per un pulviscolo brillante misto di nebbia e polvere d’oro. © Courtesy Alexander McQueen© Courtesy Alexander McQueen© Courtesy Alexander McQueenA rendere “nuda” questa primavera-estate è la mancanza di stereotipi estetici e pregiudizi intellettuali, lasciando libero spazio a un paesaggio d’anima dove l’abito è il riflesso emozionale di chi lo indossa. Così come lo scibile del sentimento umano non è definibile in poche linee, tagli e cuciture, così al contempo l’abito non può privarsi di quell’estro non convenzionale che è il cuore pulsante di ogni opera…
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Source: vogue.it