Nella moda non mancano le collaborazioni, ma il progetto che vede insieme Gus Van Sant e Alessandro Michele di Gucci potrebbe essere ricordato come uno dei più illuminati. Van Sant è uno specialista delle storie raccontate in modo indiretto e trasversale, un approccio alla cinematografia non diverso da quello di Michele nei confronti delle sue creazioni per Gucci. Insieme, i due hanno diretto una miniserie in sette episodi intitolata Ouverture of Something That Never Ended in cui viene presentata la nuova collezione di Gucci. Il primo episodio, svelato il 16 novembre ad alcuni giornalisti prima di una conversazione su Zoom, suggerisce che la serie è più di un mero rimpiazzo di una sfilata resa impossibile dal Covid-19. Come le opere autoriali di Van Sant, è suggestiva e piena di sentimento.“Quali nuovi orizzonti si aprono quando la moda esce dal suo ambiente predefinito? Che vita hanno gli abiti quando smettono di sfilare in passerella? Sono queste le domande che mi vengono in mente in un momento incerto ma gravido di presagi,” ha scritto Michele nel comunicato stampa. Parlando su Zoom, ha detto di aver scelto Van Sant come collaboratore perché “vedeva attraverso i suoi occhi”. I due si sono conosciuti a un gala a Los Angeles e hanno anche un’amica in comune, la fotografa Paige Powell, che ha scattato le immagini dietro le quinte che vedete qui. Michele e Van Sant hanno girato per venti giorni nell’arco del mese scorso, a Roma e in altre location in Italia con la loro star, l’attrice e performer Silvia Calderoni, e un cast di comparse composto da “amici e parenti” di Michele. Ovviamente indossano tutti Gucci. Hanno finito ieri di montare. “Per me è stato un apprendistato”, dice Michele. “Ho osservato e imparato un sacco di cose”.Una scena del primo episodio di Ouverture of Something That Never Ended© Paige PowellLa miniserie documenta alcuni giorni nella vita – in parte reale, in parte inventata – di Calderoni. La macchina da presa di Van Sant la segue in un teatro, in un negozio vintage, in un bar – “posti normali ma belli” perché si trovano a Roma. Si dà il caso che Van Sant fosse a Roma 30 anni fa in questo stesso mese a girare il suo film cult Belli e dannati (1991). “Conoscevo il territorio a cui mi sembrava interessato Alessandro,” spiega Van Sant. “La storia che aveva scritto era molto specifica e somigliava a cose che avevo fatto in Gerry [2002], Elephant [2003] e Last Days [2005]. Anche…
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Source: vogue.it
Alessandro Michele e Gus Van Sant: l’intervista sulla loro miniserie
